Ancora risultati dall'azione A1
Studio del clima ondoso, mappatura dei depositi sabbiosi costieri e analisi dei dati sismo/acustici per le azioni C2 e C3
L’azione preliminare A.1 è stata implementata dal beneficiario IAS-CNR attraverso una serie di attività finalizzate all’inquadramento conoscitivo delle aree di studio previste dal progetto SeaForest LIFE. Le attività hanno permesso di definire il clima meteomarino, di caratterizzare i fondali e d mappare i depositi sabbiosi costieri attraverso le analisi interpretative di ortofoto, immagini satellitare e dei dati sismici, multibeam e backscatter disponibili.
Sono stati definiti i regimi del clima ondoso dei paraggi marini prospicenti le aree di studio, attraverso l’analisi delle caratteristiche statistiche dei parametri sintetici del moto ondoso. Oltre a caratterizzare il clima marino, questa attività ha permesso di individuare i parametri degli eventi ondosi più rappresentativi e effettuare delle simulazioni di scenari idrodinamici utilizzando il software suite Delft3D.
L’attività di mappatura dei fondali marini, che rientra nelle attività preparatorie previste dall’azione A1, è inoltre un’attività implementativa per le Azioni C2 e C3. Gli obiettivi di questa attività sono stati la definizione dei limiti superiori delle praterie di Posidonia oceanica e l’individuazione dei depositi sabbiosi costieri idonei ad ospitare l’ancoraggio libero delle unita nautiche da diporto e di fornire un elemento di supporto alla gestione e alla progettazione di eventuali nuovi campi boa.
L’acquisizione e l’analisi delle linee sismiche infine, sono attività che supportano principalmente la quantificazione dei depositi di carbonio, la mappatura e caratterizzazione dell’habitat 1120 e la gestione e la progettazione degli ancoraggi e degli ormeggi. Attraverso l’analisi dei dati sismici disponibili sono stati determinati gli spessori dei corpi sabbiosi e delle matte di Posidonia oceanica, ed è stata inoltre individuata la presenza di substrati. I risultati ottenuti hanno permesso di eseguire la limitazione degli habitat costieri a bassa profondità e di produrre il database necessario allo sviluppo del piano di gestione degli ormeggi, degli ancoraggi (Azione C2) e alla pianificazione di eventuali interventi sugli ormeggi già esistenti (Azione C3).
Collaborazione con il Nucleo Carabinieri Subacquei di Napoli
Il 20 e 21 febbraio i ricercatori di ISPRA si sono recati presso il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni nell'ambito del progetto SeaForest LIFE.
Il primo giorno hanno presentato al Direttore del Parco, Dott. Romano Gregorio, i dati preliminari sul censimento delle imbarcazioni presenti nel periodo estivo nelle due Aree Marine Protette presenti all’interno del Parco (l'AMP di Santa Maria di Castellabate e l'AMP Costa degli Infreschi e della Masseta), presso il Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità di Vallo della Lucania (SA).
Il 21 febbraio si è invece svolto un incontro operativo con il Responsabile Servizio Aree Marine Protette e Comunità del Parco, Dott. Francesco De Luca, e i membri del Nucleo Carabinieri Subacquei di Napoli, presso Villa Matarazzo (Castellabate - SA). Questo importante incontro ha dato inizio a una collaborazione tra i Carabinieri e SeaForest LIFE, che vedrà l'Arma garantire supporto tecnico e logistico ai ricercatori di ISPRA nelle attività di monitoraggio della Posidonia oceanica nelle AMP del Parco Nazionale del Cilento. Grazie al prezioso aiuto che verrà fornito dal Nucleo Carabinieri Subacquei di Napoli, il nostro progetto potrà raccogliere dati importanti per quantificare al meglio il prezioso carbonio stoccato dalle praterie di Posidonia sotto la superficie del mare, tanto utile per mitigare, almeno in parte, l'effetto dei cambiamenti climatici sul nostro futuro.
Hanno partecipato per ISPRA Marini Pulcini, Sante Francesco Rende, Luca Parlagreco e Silvia Maltese, e per il Nucleo Carabinieri Subacquei di Napoli il Mar. Magg. Sandro Buccalo (Comandante Aliquota Subacquei Napoli), il Mar. Magg. Santi Scolaro (Vice Comandante), e il Brig. Fabio Vitozzi, il Vice Brig. Gennaro Attore, il Vice Brig. Giovanni Falco (infermiere F. SUB), l'App. Sc. Q.S. Salavatore Pantalena, l'App. Sc. Marco Panico.
Disponibili i primi risultati del progetto SeaForest LIFE
Nell’ambito dell’Azione A1.1 è stata eseguita la valutazione dell’estensione dell’habitat, nelle aree Blue Carbon oggetto di studio, mediante l’analisi di immagini satellitari multispettrali ad alta e a media risoluzione. Mediante le immagini satellitari siamo stati in grado di rilevare la presenza e l’estensione delle praterie con differenti gradi di densità e di copertura (<25% al 100%). Questi sistemi, in combinazione con le osservazioni in situ, rappresentano strumenti efficaci per mappare l’estensione delle praterie di Posidonia oceanica minimizzando le emissioni di CO2 connesse allo svolgimento delle attività di rilievo in situ. Tale attività di analisi, svolta avvalendosi del Remote Sensing, è stata condotta principalmente dal personale qualificato ISPRA, con il supporto del servizio esterno dello Spin-off dell’Università della Calabria “3D Research”, che si è occupato principalmente della procedura di correzione della colonna d’acqua. Sono state aggiornate tutte le cartografie delle praterie di P. oceanica, ricadenti nelle aree Blue Carbon oggetto di studio, nell’arco temporale compreso tra il 1999–2019.
Dal punto di vista delle variazioni sono state riscontrate lievi riduzioni delle superfici coperte dai posidonieti in tutte le aree Blue Carbon ricadenti nei tre Parchi Nazionali (Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, Parco Nazionale dell'Asinara, Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni). Sono stati inoltre predisposti, per tutti i tre Parchi Nazionali oggetto di studio, gli strati informativi per il calcolo dello stoccaggio del carbonio da parte dei posidonieti, mediante il modello Invest.
Parallelamente è stato svolto uno studio cartografico al fine di quantificare la pressione indotta dall’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto sulle praterie presenti nelle aree Blue Carbon oggetto di indagine. Tale indagine è stata svolta, mediante l’analisi di immagini satellitari, adoperando procedure semi-automatiche ed automatiche di riconoscimento delle imbarcazioni. I dati acquisiti hanno permesso di quantificare il livello di pressione esercitata dalla nautica da diporto sull’habitat Blue Carbon P. oceanica.
Dai primi risultati ottenuti emerge che nei Parchi Nazionali indagati sono proprio le aree Blue Carbon a rappresentare le zone a maggiore frequentazione del turismo da diporto. Nelle suddette aree gran parte degli ancoraggi vengono effettuati in prevalenza sull’habitat a P. oceanica, con prevedibile impatto e degrado sullo stato di conservazione dei posidonieti con possibili riflessi sulla capacità di produzione di Blue Carbon e di stoccaggio della CO2.
La relazione completa è stata caricata nella sezione Prodotti del nostro sito ed è consultabile qui.
Questionario on-line
Sei un operatore turistico? Vivi vicino alla costa? La frequenti almeno nel periodo estivo?
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Sono giorni nei quali purtroppo dobbiamo giustamente restare in casa, allora perché non spendere pochi minuti per dare una grossa mano al nostro progetto?
Un modo per tornare al mare almeno con la mente!
Sai cos'è una prateria di Posidonia? Come vorresti fossero gestiti gli ormeggi nelle aree marine protette? Conosci il progetto SeaForest LIFE? E la Rete Natura 2000?
Compilando questo breve questionario ci darai una grande mano per poter agire concretamente verso la conservazione delle praterie di Posidonia, tenendo conto delle esigenze e delle necessità di TUTTI.
ESP10 Hannover
Oggi, 24/10/2019, abbiamo presentato il nostro progetto al X convegno mondiale sui servizi ecosistemici organizzato dall'Ecosystem Services Partnership ad Hannover in Germania.
Siamo stati invitati e ospitati a questo grande evento dallo stand di LIFE comunicazione e questo per noi è motivo di grande orgoglio.
La nostra ultima pubblicazione e i servizi ecosistemici offerti dalla Posidonia oceanica sono stati al centro dello stand e diffusi a un gran numero di addetti ai lavori provenienti da ogni parte del mondo.