CHE COS'E' IL BLUE CARBON?

 

Il “Blue Carbon” (carbonio blu) è il carbonio immagazzinato negli ecosistemi costieri e marini. Esso viene catturato dagli oceani e dagli ecosistemi costieri del mondo, diversamente dal carbonio verde che viene immagazzinato dalle foreste e dai loro suoli. Il Blue Carbon catturato dagli organismi che vivono negli oceani è immagazzinato, sotto forma di biomassa e sedimenti, principalmente nei mangrovieti, nelle torbiere e nelle praterie di fanerogame (come le praterie di Posidonia).

Il carbonio viene immagazzinato nei sedimenti oceanici e nei rizomi della pianta marina denominata Posidonia oceanica, che ospita tra le sue foglie innumerevoli forme viventi: pesci, molluschi, alghe marine, ecc.  Foto F. Pacenza

 

Nonostante la biomassa vegetale nell'oceano sia inferiore a quella terrestre (0,05%), essa assorbe quasi la stessa quantità di carbonio annuale degli organismi vegetali terrestri, e rappresenta quindi depositi di Blue Carbon molto efficienti.

Le piante marine, in particolare, contengono nei sedimenti riserve di carbonio organico superiori a quelle stoccate dagli ecosistemi forestali terrestri. Tali ecosistemi, incluso l'habitat delle praterie di Posidonia, sono inseriti nella Rete Natura 2000, una rete ecologica europea creata per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari.

Parco Nazionale dell'arcipelago di La Maddalena (SS): Posidonieto visto dall'alto. Foto M. Miozzo

Nonostante siano habitat protetti a livello nazionale e internazionale, stanno scomparendo a un ritmo 4 volte superiore di quelli terrestri.


Il degrado e la perdita di questi ecosistemi porta a un’emissione comparabile al 10% delle emissioni derivanti dalla deforestazione.
 

Gli ecosistemi Blue Carbon ricoprono circa il 2% dei fondali oceanici, ma immagazzinano circa il 50% del carbonio sepolto nei sedimenti marini. La loro capacità di immagazzinamento è 10 volte quella delle foreste temperate e 50 volte quella delle foreste tropicali.


Per essere utile alla mitigazione del cambiamento climatico il carbonio deve essere sequestrato a lungo termine (almeno 100 anni), quindi è la frazione organica sequestrata nella matte che assume da questo punto di vista il ruolo principale.

La tutela e la conservazione di questi habitat marini e costieri rappresenta una valida strategia per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, l'accordo globale sui cambiamenti climatici raggiunto nel 2015, che prevede un piano d'azione per limitare il riscaldamento globale "ben al di sotto" dei 2° centigradi.

 

  

 

Per saperne di più:

The Blue Carbon Initiative