Gli ormeggi sostenibili SeaForest

I nuovi ormeggi sostenibili previsti dal progetto (azione C.3) sono stati installati presso il Parco Nazionale dell'Asinara!!. Si tratta di ormeggi sostenibili, presentano infatti una boa jumper che ...

I servizi ecosistemici

Le prateria di Posidonia oceanica offrono importanti servizi ecosistemici, ossia benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano. Attraverso lo sviluppo della metodologia SEAFOREST per la ...

I depositi di carbonio

Il progetto LIFE prevede la quantificazione dei depositi di carbonio e la stima del tasso di modifica in relazione al degrado dell’habitat dovuto agli impatti generati dagli ancoraggi e dagli ormeggi delle imbarcazioni da diporto. A riguardo è stato realizzato, per ciascuno dei Parchi coinvolti nel progetto, l’aggiornamento della cartografia dell’habitat 1120* mediante l’ausilio di immagini satellitari multispettrali ad alta risoluzione. È stato inoltre svolto, mediante l’impiego di immagini Multispettrali satellitari a media risoluzione usando la banda dell’infrarosso, un monitoraggio delle zone a maggiore frequentazione degli ancoraggi al fine di individuare e quantificare il degrado e lo stato di conservazione delle praterie di Posidonia oceanica presenti nelle aree di interesse del progetto.

Mappa preliminare dell’estensione del posidonieto nel Parco Nazionale dell’Asinara.      

Dai primi risultati è apparso evidente un elevato impatto da parte delle imbarcazioni in aree particolarmente sensibili. Nell’area dell’Isola Piana, nel Parco Nazionale dell’Asinara, ad esempio, si sono registrate 367 imbarcazioni censite analizzando 4 scene temporali (16 e 26 di luglio, 10 e 15 di agosto 2019) di cui 70 ancoraggi su Posidonia oceanica. Solo 28 imbarcazioni hanno avuto un basso impatto, mentre 202 imbarcazioni hanno avuto un impatto medio e 167 un impatto elevato. Per l’Arcipelago de la Maddalena sono state registrate 284 imbarcazioni nei giorni di massima affluenza per la sola area di Porto della Madonna e 242 imbarcazioni nell’area del Cilento. Questi dati si riferiscono a un unico giorno e il periodo turistico (e ad alta frequentazione di imbarcazioni) nei Parchi Nazionali del progetto varia dai 2 ai 3 mesi ogni anno. Il loro impatto può dunque essere molto elevato se non vengono correttamente gestiti gli attracchi.

Identificazione delle zone d’impatto degli ancoraggi e valutazione del degrado dei posidonieti intorno all’Isola Piana nel Parco Nazionale dell’Asinara.

Le cartografie aggiornate dei posidonieti, per ciascuna area, sono state utilizzate per l’implementazione del modello In-VEST Coastal Blue Carbon che stima la quantità di carbonio sequestrato, stoccato e, in caso di disturbo, riemesso dagli ecosistemi costieri. Inoltre, attraverso una stima monetaria e sociale, il modello quantifica il valore marginale del servizio. In questo contesto i risultati ottenuti possono sostenere gli stakeholders nell’identificazione di zone all’interno del paesaggio dove ridurre la degradazione e possibilmente incentivare la conservazione.

Dai risultati preliminari su larga scala nelle 3 aree di studio, è emerso come il tasso di accumulo del carbonio nella parte viva del posidonieto vari da 7.13 a 217 g Corg/m2/anno. Occorrono dunque circa 1400 ha di praterie degradate o circa 460 ha di praterie in buono stato di salute (es. Posidonia su matte e sabbia e Posidonia su roccia) per produrre una tonnellata di Corg (credito di carbonio) in un anno.

Mappa preliminare della stima degli stock di carbonio nel Parco Nazionale dell’Asinara.

Il piano degli ormeggi

Il mercato dei crediti di carbonio

Threats to Posidonia oceanica meadows

Photo A. Politis

 

In the last decades, since the 50s, the Posidonia oceanica meadows have undergone a considerable regression, in some cases equal to 90% of its original extension.

The causes are mainly due to anthropic factors, including:

  • pollution, which damages the grasslands through chemical substances or the high turbidity of the water;
  • trawling, which is forbidden in Posidonia meadows, is often carried out by causing serious damage, such as the eradication of entire plants and the destruction of the typical terraced formation called "matte" (consisting of interlaced remnants of roots, rhizomes and entangled sediment). Considering that the "matte" has a very slow growth, the damage is very serious;
  • the wild anchoring of boats directly on the Posidonia meadows, which causes serious damage by tearing leaves and rhizomes, but also whole plants.

                                                                        

Damages due to indiscriminate anchoring by boats are illustrated by the Interreg GIREPAM Project in this significant video.

The life of Posidonia oceanica

Why Posidonia oceanica is so important?

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il progetto ha come obiettivo generale l’incremento della capacità dei serbatoi di carbonio delle praterie di Posidonia, attraverso azioni di riduzione del degrado e successivo consolidamento dell’habitat 1120*: Praterie di Posidonia, peraltro già protetto da convenzioni europee.

Gli obiettivi specifici sono:

(1) quantificare i depositi di carbonio e i tassi di sequestro degli habitat di prateria di fanerogame;

(2) analizzare i futuri sviluppi, dal tasso di perdita di carbonio alla potenziale fissazione del carbonio e i tassi di accumulo e analizzare il rapporto tra emissione e sequestro di carbonio nelle formazioni soggette a degradazione ed erosione;

(3) definire gli standard di valutazione dei serbatoi di carbonio degli habitat;

(4) identificare buone pratiche per la difesa di queste formazioni e dei loro serbatoi di carbonio e per il loro ampliamento;

(5) incoraggiare il dialogo a livello nazionale per attivare una rete di aziende e organizzazioni coinvolte nel mercato del carbon trading;

(6) coinvolgere la rete delle Aree Marine Protette italiane al fine di promuovere progetti di trasferimento dei risultati tecnici conseguiti.

Il progetto SEAFOREST si propone di ripristinare gli habitat delle praterie di Posidonia presenti in alcune aree protette italiane, attraverso azioni di riduzione del loro degrado. In particolare, le aree protette individuate sono il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (provincia di Salerno), il Parco Nazionale dell'Asinara e il Parco Nazionale dell'arcipelago di La Maddalena (provincia di Sassari). Questi territori presentano un'ampia estensione di posidonieti all'interno delle loro Aree Marine Protette, e parte di questo territorio è minacciata dai fattori di degrado.

Parco Nazionale del'arcipelago di La Maddalena (SS), Isola di Caprera: Posidonieto visto dall'alto. Foto M. Miozzo

AZIONI PER LA QUANTIFICAZIONE DEI DEPOSITI DI CARBONIO NEL POSIDONIETO

Si effettueranno un'accurata quantificazione dei depositi di carbonio e la stima del tasso di modifica in relazione al degrado dell’habitat dovuto agli impatti generati dagli ancoraggi e dagli ormeggi delle imbarcazioni da diporto nelle aree di studio del progetto. Tutto questo con il fine di quantificare economicamente i benefici derivanti dalla superficie di Posidonieto che verrà preservata grazie agli interventi del progetto e poter dare valore a queste azioni di tutela grazie alla creazione di un mercato dei crediti di carbonio (vedi sotto).

AZIONI PER LA RIDUZIONE DEL DEGRADO DELL’HABITAT

In particolare, per ridurre il degrado sui posidonieti predisporremo di un Piano di gestione degli ancoraggi e degli ormeggi nelle Aree Protette, allo scopo di regolare l’accesso delle imbarcazioni nelle zone in cui sono presenti le praterie di Posidonia; inoltre provvederemo a installare ormeggi eco-compatibili, più idonei alla conservazione dell’habitat, da sostituire agli ormeggi eventualmente già presenti, e rimuoveremo le strutture di ormeggio non più funzionanti, chiamate “corpi morti”, che hanno causato la morta del posidonieto creando un vuoto all’interno della prateria.

AZIONI PER LA GESTIONE DEI RESIDUI VEGETALI SPIAGGIATI

Ci occuperemo anche dei residui di Posidonia spiaggiata, le cosiddette “blanquettes”, che rappresentano un problema lungo i litorali ad alta vocazione turistica. In particolare cercheremo di promuovere una gestione sostenibile di questi residui, prevedendo la produzione di compost e di pannelli acustici.

AZIONI PER L’INCREMENTO DELL’HABITAT

Utilizzeremo i semi e germogli spiaggiati di Posidonia oceanica, per il rinfoltimento dell’habitat. Verranno quindi create delle "nurseries" naturali all’interno delle Aree Protette, in cui verranno fatte germinare le plantule, allo scopo di fare una ricucitura della "matte" morta, laddove è avvenuta una maggiore erosione della prateria.

 IL MERCATO DEI CREDITI DI CARBONIO

Un aspetto molto importante del progetto SEAFOREST riguarda il mercato dei crediti di carbonio. Creeremo infatti un mercato derivante dal progetto, mediante la creazione di una piattaforma informatica a livello nazionale per la compravendita dei crediti di carbonio generati dal progetto. Infine realizzeremo dei contratti di vendita con le aziende interessate a compensare le loro emissioni acquistando crediti di carbonio.

ESPORTAZIONE DEL PROGETTO A MALTA

Coinvolgere la rete delle Aree Marine Protette italiane al fine di promuovere progetti di trasferimento dei risultati tecnici conseguiti nel progetto SEA FOREST LIFE. Inoltre, grazie al nostro partner maltese PARAGON Europe, verrà istituito il “Laboratorio Malta”, ovvero il progetto verrà esteso al territorio maltese, dove verranno creati accordi territoriali con degli stakeholders, per l’adozione del modello SEAFOREST anche all’interno delle Aree Marine Protette maltesi.